Trent’anni fa l’imprenditore Libero Grassi assassinato dalla mafia

29.08.2021

Libero Grassi fu un imprenditore siciliano del settore tessile, ucciso dalla mafia il 29 agosto del 1991, esattamente trent'anni fa, per aver rifiutato di pagare il pizzo e per aver denunciato i suoi estorsori.

All'inizio degli anni Cinquanta Libero Grassi mise in piedi un'azienda a Gallarate, in provincia di Milano, con il fratello Pippo, e si inserì nell'ambiente della borghesia industriale milanese. Dopo l'esperienza a Milano, fondò un'azienda propria a Palermo: si chiamava MIMA e produceva biancheria da donna: ebbe successo ed arrivò presto ad avere 250 operai.

Negli anni Sessanta Grassi diventò un editorialista per diversi giornali siciliani ed entrò nel Partito Repubblicano Italiano. All'inizio degli anni Settanta fondò in società una nuova azienda, questa volta specializzata in energia solare, che fallì. Ebbe problemi economici anche con la sua azienda tessile, a cui seguirono intorno alla metà degli anni Ottanta le prime minacce della mafia siciliana, che intimò a Grassi di pagare il pizzo, la cifra che la criminalità organizzata estorce a moltissimi commercianti siciliani una tantum o con frequenza settimanale o mensile. Grassi rifiutò di pagare il pizzo e alcuni suoi dipendenti vennero rapinati: gli estorsori vennero però arrestati. Nonostante i problemi economici, l'azienda di Grassi era tra le più importanti in Italia nel settore della biancheria intima. Grassi pubblicò sul Giornale di Sicilia una lettera in cui motivò il suo rifiuto a pagare i 50 milioni di lire chiesti da Cosa Nostra, e dicendo di avere chiesto la protezione della polizia per la sua azienda.

L'11 aprile 1991 Libero Grassi fu ospite di Samarcanda, la trasmissione che conduceva allora Michele Santoro su Rai Tre, dove spiegò: «Io non sono pazzo, non mi piace pagare, è una rinunzia alla mia di dignità di imprenditore».

Dopo l'intervista, Grassi diventò molto famoso in Italia per la sua opposizione alla mafia. Pochi mesi dopo quell'intervista, la mattina del 29 agosto 1991, mentre andava a lavorare a piedi alle sette e mezza di mattina, Libero Grassi fu ucciso a colpi di pistola a Palermo. Il 20 settembre di quell'anno Santoro e Maurizio Costanzo organizzarono una serata dedicata alla memoria di Grassi, sia sulle reti Rai sia su quelle Mediaset. Negli anni successivi vennero arrestati e condannati per l'omicidio di Grassi i mafiosi Salvino Madonia e Marco Favaloro.