45 anni fa i destini di Aldo Moro e Peppino Impastato

09.05.2023

9 Maggio 1978 due tragedie nello stesso giorno.

La mattina infatti, all'interno di una Renault 4 rossa parcheggiata in Via Caetani a Roma, le forze dell'ordine ritrovavano il corpo senza vita del politico Aldo Moro, rapito 55 giorni prima, dal gruppo terroristico delle Brigate Rosse. Moro era il Presidente della Democrazia Cristiana (DC), il più grande partito politico dell'epoca.

Lo stesso giorno perdeva la vita anche il giornalista Peppino Impastato, attivista siciliano che fu tra i primi a denunciare la mafia. Proprio per questo, Cosa Nostra decise di rapirlo e ammazzarlo. Ci sono voluti 23 anni perché Peppino venisse riconosciuto come vittima di mafia. Per ben due volte, nel 1984 e nel 1992, le indagini sulla morte furono archiviate (Si voleva far credere che Impastato fosse morto mentre stava maneggiando l'esplosivo). Solo nel 1995, grazie alla madre Felicia Bartolotta, si aprì un nuovo processo nel quale Gaetano Badalamenti (boss di Cinisi) fu condannato per aver commissionato l'omicidio

Da quel giorno di quarantacinque anni fa, i nomi di Aldo Moro e Peppino Impastato continuano ad essere ricordati affinché il loro sacrifico non sia stato vano.